Perchè morde gli amichetti?

Quella del morso è una fase dello sviluppo del bambino e deve essere vissuta come un’espressione di comunicazione.
Di norma questa fase si manifesta dai 9 mesi circa fino al momento in cui il bambino riesce a comunicare verbalmente le proprie emozioni e tocca il culmine tra il primo e il secondo anno di vita.
Il morso viene dato con la bocca, che per il bambino rappresenta il primo canale di conoscenza del mondo, esso quindi, è un mezzo per esprimersi, per comunicare rabbia e aggressività. Nei piccoli il mordere equivale all’aggressività verbale degli adulti: proprio per questo il fenomeno cessa quando il bambino comincia a parlare.

Perché si manifesta il fenomeno:

1)Dentizione: il momento in cui spuntano i primi denti è un momento di forte nervosismo per il bambino, e quindi l’aggressività aumenta fino a portare al morso, anche la sperimentazione di questi nuovi “utensili” sicuramente fa la sua parte.
2)Gelosia: spesso il bambino ricorre al morso quando nasce un fratellino, perché può sentirsi frustrato dalle limitazioni imposte dalla mamma, oppure perché lo considera il responsabile della sua emarginazione, non sentendosi più al centro dell’universo dei suoi genitori.
3)Competitività: anche la competitività e l’invidia possono entrare in gioco: un bambino può accorgersi che un altro bambino è capace di fare cose che lui non è in grado di fare, e può reagire attaccando gli oggetti o il compagno stesso.
4)Amore e odio: l’aggressività può nascere anche dal conflitto tra amore e odio verso qualcuno.
5)Espressioni di affetto: potrebbe anche verificarsi il caso che un bambino morde perché non sa esprimere in altro modo il suo affetto per gli altri, il suo bisogno di possederli, perché non ha ancora chiaro che quel comportamento può far male all’altro.

Fino ad una certa età nei bambini manca la consapevolezza del dolore e del “farsi male”, né tanto meno c’è la coscienza del significato di dolore provocato sul corpo di qualcun altro.

Che cosa possiamo fare? : possiamo far attenzione ai luoghi in cui più spesso il bambino è aggressivo, cercare di capire le ragioni per quel particolare bambino. A livello pratico sicuramente la prima cosa da fare è fermare il bambino, portarlo lontano e in un contesto più distante anche emotivamente, cerchiamo di capire, spesso anche rassicurando il bambino con il contatto corporeo, abbracciandolo per esempio o a parole, che può stare tranquillo, che gli vogliamo bene lo stesso.
Una cosa importante che si può fare è incoraggiare il bambino alla riparazione dell’eventuale danno per placare gli eventuali disperanti sensi di colpa per l’atto aggressivo commesso.
In generale, comunque, ciò che sembra fondamentale è non spaventarci di fronte all’aggressività dei nostri figli e allenarci ad accoglierla e gestirla